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Bill Hicks vedeva se stesso come una fiamma ardente. Shiva il distruttore che usa l'arma della comicità per scuotere la gente, aprirle gli occhi e scaraventarla senza complimenti di fronte alle illusioni, ipocrisie ed incongruenze del sistema.
Inizialmente emulo di Woody Allen, Hicks raggiunse la piena espressività sviluppando uno stile unico nel suo genere - al contempo idealistico e disincantato, fatto di battute sboccate e politicamente scorrette alternate a concetti pieni di speranza e profondità.
Il ritmo forsennato con cui si ostinò a condurre la propria attività professionale fu ascrivibile principalmente a due ragioni.
In primis alla sua innata vocazione retorica che fece di lui un animale da palcoscenico fin dalla più tenera età, inizialmente in collaborazione con una spalla e poi come stand up comedian. Si esibì per la prima volta a 13 anni e andò avanti fino ad una manciata di settimane dalla scomparsa (avvenuta maledettamente presto, ad appena 32 anni, per un tumore al pancreas) quando salutò i suoi fan nella ultima esibizione al Caroline's di New York.
In secondo luogo a una incontenibile urgenza - si direbbe precognitiva - di raggiungere il maggior numero di 'coscienze' nel minor tempo possibile, in quanto profondamente convinto di avere qualcosa di importante da dire.
Non sono pochi quelli che - anche in Italia - hanno disinvoltamente razziato il suo repertorio, 'dimenticando' di attribuirgli i dovuti riconoscimenti. Ma alla fine i plagi sono venuti a galla, e la memoria dell'artista americano è stata rivalutata in tutto il mondo con ammirazione e rimpianto.
Non sono pochi quelli che - anche in Italia - hanno disinvoltamente razziato il suo repertorio, 'dimenticando' di attribuirgli i dovuti riconoscimenti. Ma alla fine i plagi sono venuti a galla, e la memoria dell'artista americano è stata rivalutata in tutto il mondo con ammirazione e rimpianto.
Attualmente Hicks starà prendendo allegramente per il culo qualche anima boriosa nei reami dell'aldilà, magari sulle note di Wild Thing di Jimi Hendrix, o più probabilmente si starà esibendo altrove, tutto intento a sollecitare il risveglio di un pigro auditorio in qualche piccolo club fumoso alla periferia del Creato.
Per ricordarlo, proponiamo due brevi estratti dai suoi show.
Ringraziamo i canali YouTube: MANAFRU e MOT1
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Evidentemente è stata una perdita dal punto di vista culturale, oltre che umano ed artistico. Non conosco Hicks, ma non vedo altra occasione, a questo punto, di prendere l'anniversario della sua morte per cominciare ad esplorare la sua opera.
RispondiEliminaUn saluto.
Solo una parola: grande
RispondiEliminaImperdibili lo sketch sulla morte di JFK e quello in cui impersona Satana intento ad incu**** vari esponenti della politica americana. Grande Billy!
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