
Di seguito riportiamo un estratto da una intervista risalente allo scorso febbraio, rilasciata dal gruppo Ippolita al sito Scrittura Industriale Collettiva:
"Abbiamo osservato (scoprendone le cicatrici sulla nostra stessa pelle) il passaggio da società di tipo disciplinare a società della prestazione. Questa nuova fase è contraddistinta dalla scomparsa della dialettica della negatività e del conflitto. Siamo costrette a dire «Mi piace» su una foto che ritrae corpi di bambini morti in Palestina. Gli strumenti del comunicare sono diventati strumenti dell'esibire, e se non ti piace puoi solo tacere, scomparire. Il soggetto di prestazione è imprenditore di se stesso su scala globalizzata. Perennemente occupato nell'autopromozione di sé. Al divieto, all’obbligo, alla legge che caratterizzava il soggetto d’obbedienza si è sostituito il progetto, l’iniziativa, la motivazione (yes, we can!). Il positivo ha saturato il continuum spazio-tempo, creando una bolla, una sorta di acquario dove il conflitto si diluisce fino alla sussunzione totale. Ogni momento di crisi, anzi La Crisi stessa deve essere introiettata come motore del cambiamento, la performance deve essere costante (always on)." Link
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